Verdura

Semi di lino dorato

Produttore: Azienda agricola Priotti Paolo

Descrizione

"I semi di lino sono stati un esperimento iniziato due anni fa. Così come il seme di girasole, anche il seme di lino è una coltivazione più tipica del centro Italia, degli Appennini, però si adatta molto bene anche a questi climi, ancora meglio del girasole. Il limite del lino, e questo è il motivo per cui è un po’ relegato in terreni marginali, è che la pianta è molto piccola, molto esile, è una coltura primaverile quindi estremamente vulnerabile alle malerbe.

Dalle nostre parti dove i terreni, anche quelli più poveri, sono un po’ più buoni, la parte veramente complicata è riuscire a tenerli puliti. Dopodiché il lino è una pianta molto rustica che ha bisogno veramente molto poco, un po’ come il saraceno, quasi “meno ne ha meglio sta”, sicuramente ha bisogno di molte poche sostanze e poca acqua.

È una pianta, secondo me, bellissima, piccola, esile con delle foglie ovali piccole, un po’ come fosse una lenticchia, con questo fiorellino blu stupendo e quindi quando il campo è fiorito è uno spettacolo emozionante; è un'ottima coltura da rinnovo perché ha un buon apparato radicale, non fittona basso come il girasole e la canapa ma riesce a tenere leggero il terreno e ad andare a raccogliere sostanze imprigionate negli strati un po’ più profondi.

Esistono due macro famiglie, una è il lino bruno, che non ho mai capito bene perché, forse per l’adattamento climatico, è quello più tipicamente coltivato in Italia, e l'altro il lino dorato. Io ho provato a coltivare prima l'uno poi l'altro, quest'anno ho il lino dorato, semplicemente per una questione estetica, perché mi piace di più il colore, non ho trovato differenze dal punto di vista agronomico e organolettico, li uso tutte e due nello stesso modo, le nutrizionali sono molto simili, cambia veramente poco.

Il seme di lino si semina molto presto in primavera, si miete a giugno-luglio, in piena estate, il suo ciclo di vita è di 3-4 mesi. Se si riesce a raccogliere asciutto, è già pronto per la pulitura, altrimenti ha bisogno di una piccola fase di asciugatura.

La pulitura è estremamente importante e anche un po’ complicata perché, soprattutto il dorato, ha un colore che assomiglia un po’ al giallo grigiastro di alcune infestanti per cui pulirlo è una cosa non particolarmente semplice. Quando è asciutto noi lo mandiamo a un impianto di pulitura che ci fa tutti i passaggi, compresa l'ottica, e poi lui è fatto così, intero.

Il seme di lino può essere consumato anche crudo ma il lino, in particolare, è consigliato proprio una cottura perché ha degli anti nutrizionali all'interno, un po’ come la soia, e quindi in grandi quantità può dare qualche problema digestivo, per cui è decisamente consigliata la cottura, ma anche poi come sapore o anche solo tostato in padella per qualche minuto diventa molto più buono e saporito.

Come per gli altri semi oleosi gli utilizzi sono dal crudo nelle insalate o anche come condimento finale sulla pasta, ma più tipicamente dentro a un impasto, tipo il pane, dentro una focaccia, dentro un dolce perché ha un sapore buono, relativamente neutro e quindi si abbina bene sia con ricette salate che con ricette dolci e poi ha questo colore stupendo che fa risaltare quello che hai preparato, è molto bello da vedere un impasto con questi semini gialli.

Come tutti gli altri semi oleosi è molto energetico, molto nutriente, ricco di grassi buoni, abbastanza ricco di proteine, per cui in un'alimentazione equilibrata, i semi oleosi in generale, sono un ottimo ingrediente da tenere sempre in considerazione."


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