"Quando Lina faceva il sugo di pomodoro, quel giorno il cortile era invaso di profumo. Ci metteva delle butaline da conserva (ben maturi, schiacciati per togliere l’acqua e le grumele) carote, sedano, cipolla, aglio, basilico. Poi faceva cuocere a lungo, lentamente, sul putagè. Il sugo di pomodoro non doveva mai attaccare, bisognava accudire, mescolare ogni tanto, valutare continuamente il profumo per capire se tutto procedeva bene.
Dopo alcune ore l’acqua del sugo di pomodoro era evaporata, Lina aggiungeva sale e un pizzico di zucchero. Poi montava la macchina della conserva sul piano di marmo del tavolo della sua cucina e cominciava a passare il sugo di pomodoro, che perdeva la buccia e scendeva come salsa densa, calda e profumata in un grande grilét. Era un lavoro faticoso, soprattutto quando tante bucce cominciavano a fermarsi intorno al cono d’acciaio e rendevano difficile far girare l’ingranaggio.
Il giorno prima Lina aveva già lavato e messo ad asciugare al sole le bottiglie per il sugo di pomodoro: le aveva raccolte tutto l’anno, ogni volta che aveva usato prodotti contenuti in quel tipo di vetro, oppure le aveva chieste alle vicine di casa che non le utilizzavano. Quando tutto il sugo di pomodoro era pronto, Lina smontava la macchina, puliva il tavolo e, con il mestolo, cominciava a riempire le bottiglie.
Avrebbe potuto mettere via così il sugo di pomodoro, semplicemente avvitando il coperchio quando ancora il sugo di pomodoro era ben caldo, ma lei “non si fidava” e per scrupolo faceva ancora bollire le bottiglie piene nella caudera. Verso sera, appena prima che la mia famiglia e io preparassimo cena, sentivo cigolare la carrucola che metteva in comunicazione il nostro balcone con quello di Lina.
Uscivo dalla cucina e vedevo arrivare, contenuta in un sacchetto del pane appeso al cavo con una pinzetta da bucato, una tazza piena di sugo di pomodoro fumante, mentre Lina faceva scorrere la carrucola. "È ancora caldo" mi diceva "fatti l’uovo con il pomodoro. È già salato, ma non tanto". E io cucinavo quel semplice piatto.
Oggi, ogni volta che vado al camposanto, il giorno dei morti, mentre mi avvicino alla tomba di Lina, sento intenso, nel naso, il profumo del suo sugo".
Elena Rovera
Ndr Lina si chiamava Elena Barbanotti in Lora, Trezzo Tinella 1911- Alba 1995.
Denominazione: sugo di pomodoro biologico
Ingredienti: pomodori*, sale, acificante: acido citrico.
* Ingredienti da agricoltura biologica. Origine : Italia
Certificazione: certificato biologico, Organismo di Controllo Autorizzato dal Mi.P.A.A.F., IT BIO 004, Agricoltura Italia, operatore controllato n. 44212
Quantità: 500 g
Origine: Maramao Società Cooperativa Agricola Sociale Onlus, via Riccadonna 185, 14053 Canelli (AT) - Italia
Confezionamento: vetro
Scadenza minima garantita: 1 anno
Modalità di conservazione: conservare in luogo fresco e lontano da fonti di calore. Dopo l’apertura conservare in frigorifero e consumare entro 15 giorni
Per 100 g
Valore energetico: 120 kcal
28 kj
Grassi: <0,5 g
di cui saturi: 0 g
Carboidrati: 4,8 g
di cui zuccheri: 4,2 g
Proteine: 1,6 g
Sale: 0,99 g